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Ricordi di vita vissuta

Come quando, nelle fredde sere d'inverno, ci si riuniva tutti intorno al camino ad ascoltare le storie dei grandi.....

Lo sfollamento

SCRITTI DI BABBO

Babbo e' stato sempre un amante ed un cultore dello scrivere  ed anche - a pari merito - del leggere. Ricordo a tutti che ancora oggi mentre scrivo queste righe, nel marzo del 2023, a Giuliano nel sottotetto della casa e' ancora conservata l'intera collezione di epoca - allegati inclusi - dal primo numero. E questo suo amore per la scrittura, il racconto, lo ha spinto a realizzare delle opere veramente pregevoli, la piu' importante delle quali e' il libro sulle origini storiche di Giuliano e della sua famiglia.

Inoltre ci sono delle pubblicazioni stampate su particolari argomenti che ho potuto riportare fra i documenti che condivido con voi nella sezione "Scritti di babbo" cui vi rimando per leggerli.

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LA GUERRA E LO SFOLLAMENTO

Quando la guerra ha raggiunto, con tutta la sua violenza, il tranquillo paesino di Giuliano Teatino, la vita di tutti i suoi abitanti venne sconvolta. Trovandosi geograficamente su una altura prospicente la vallata che guardava verso Ortona e Pescara, assunse una importanza strategica. I tedeschi e gli alleati si scambiavano colpi a suon di cannonate, che per scavalcare la sommita' del colle sfioravano quasi le fronde degli alberi. Ci raccontava babbo che a volte, quando girovagando per le campagne si trovava dalle parti del colle di Castellara sentiva avvicinarsi le ogive che sibilavano e tranciavano le cime degli alberi, e lui si accovacciava sul terreno.

Della guerra in generale, di quella di babbo in particolare, di Ortona e della fuga del Re, del ritorno a casa dopo lo sfollamento e di molto altro vi parlero' a parte.

Ed a un certo punto la vita a Giuliano divenne impossibile. E venne l'ordine di evacuare il paese, costringendo tutta la popolazione ad abbandonare le proprie case con tutto quello che contenevano, potendo portare con loro solo un piccolo bagaglio con le cose essenziali. La destinazione decisa dai tedeschi per la famiglia dei miei nonni era Teramo. Ognuno doveva arrangiarsi per raggiungere la destinazione assegnata. Raccontava babbo che il giorno dell'abbandono del paese, un ufficiale tedesco, vedendo donna Annina in difficolta', vista la mole e le condizioni fisiche, la fece salire su un camion militare, risparmiandole cosi' la fatica disumana di un viaggio cosi' lungo probabilmente tutto a piedi.

A Teramo la famiglia si e' ricongiunta, trovando dimora in un appartamento all'ultimo piano in un sottotetto che si affacciava su Via del Corso, dalla parte della piazza. In questo appartamentino vivevano, nascosti per sfuggire ai rastrellamenti dei tedeschi, mio zio Pierino ed Armando. Una sera rischiarono di essere scoperti in modo abbastanza avventuroso. Infatti Donna Annina di sere aveva deciso di preparare le fettuccine e si era messa a stendere la sfoglia con il mattarello. Ma il tavolino, rimediato chissa' come, era vecchio, traballava e faceva rumore avendo una gamba piu' corta delle altre che ritmicamente batteva sul pavimento. Sfortunatamente, a loro insaputa, proprio al piano di sotto c'era un comando dei tedeschi.  Questi, nell'udire questo rumore sospetto nel cuore della notte, armati di tutto punto, bussarono alla porta dell'appartamento in modo molto rumoroso ed imperativo. All'udire le voci dei tedeschi potete immaginare la reazione di Donna Annina, che, mantenendo quella lucidita' che solo una mamma puo' avere, corse silenziosamente ad avvisare Pierino ed Armando intimando loro si nascondersi nell'armadio. Poi, con fare umile e sorpreso apri' la porta e, con il cuore in gola bene o male rispose alle richieste dei tedeschi mostrando la sfoglia che stava facendo e proponendo loro se volessero assaggiare quel tipo di pasta cosi' fortunosamente imbastita. Per sua fortuna ai tedeschi la cosa sembro talmente buffa e quasi irreale che la presero a ridere e se ne andarono. Per buona fortuna di nonna e dei miei zii.

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L'INCONTRO

 

Quando i tedeschi affissero, qualche giorno prima del Natale del 1943,  il manifesto con l'obbligo per i civili di abbandonare le proprie abitazioni entro 24 ore, per raggiungere il luogo loro destinato, la citta' di Chieti e poi Teramo, nessuno avrebbe potuto prevedere che questo sia pur terribile evento sarebbe stato l'inizio della storia della nostra famiglia.

Infatti come volle al buon Dio in un modo o nell'altro i miei nonni paterni raggiunsero la citta' di Teramo, dove trovarono alloggio all'ultimo piano di un edificio che si affacciava sul corso, e dove si nascosero per sfuggire al rastrellamente zio Pierino e zio Armando. Per inciso i due rischiarono di essere scoperti per un episodio che vi raccontero' a parte. 

Dovete sapere che Babbo aveva studiato, prima della guerra, al seminario di Chieti e quindi ora, durante lo sfollamento, si era ricongiunto con la famiglia a Teramo appunto nel seminario. Ma il seminario di Teramo era frequentato anche dal fratello di mamma, Giovanni Ciarrocchi, allora seminarista e futuro parroco dei paesini nei dintorni di Teramo, Don Giovanni. E qui le vite di Mamma e Babbo stavano per incrociarsi. Un incontro che avrebbe cambiato la vita di entrambi.

Infatti un bel giorno Mamma, Lidia Ciarrochhi che lavorava alle poste come telegrafista, decise di andare a trovare il fratello di primo letto (nonno Ottaviano infatti si era dovuto risposare con nonna Verdecchia essendo venuta a mancare subito dopo il parto la prima moglie nel mettere al mondo appunto Giovanni) lo zio in seminario. E nell'entrare nel cortile vide un uomo (Babbo aveva allora 24 anni) che conversava e giocava con la palla con alcuni  ragazzini e che le chiese, con fare intraprendente: chi cercate? E cosi' si incontrarono altre volte, babbo che corteggiava mamma, e lei che non gli dava molta importanza perche' pensava: "questo e' uno sfollato, figurati lontano da casa vorra' divertirsi un po' e poi..ti saluto e se ne torna a casa".

Ma ascoltate dalla voce di mamma come andarono le cose; ancora una volta un episodio accaduto casualmente un bel giorno del 2 Luglio del 43 cambio' per sempre le loro vite.  

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L'incontro
Mamma 2 Luglio
00:00 / 18:25
Mamma 2 Luglio seconda parte
00:00 / 13:34

LA FUGA

Coci', come volle il destino, i miei decisero di scappare di nascosto da Teramo per andare a Giuliano Teatino, in bicicletta! In un paese devastato dalla guerra, senza strade sicure, senza ponti, ma il loro amore fu cosi' forte che superarono tutte le difficolta'. Partirono da teramo il 22 Luglioed il 24 Luglio, il giorno di Sant'Anna, dopo una sosta a ... ed una a Chieti, giunsero finalmente a Giuliano teatino.

Mamma, pur non avendo detto niente ai suoi, si era preoccupata di lasciare un biglietto in cui spiegava cosa aveva fatto e dove era andata, e lo aveva lasciato piegato ben bene nel libricino di preghiere che ogni sera Nonna Maria (chiamata Marietta) soleva leggere prima di coricarsi.

Ma quel giorno figuratevi il trambusto nel non vedere rientrare la propra figlia; chissa' cosa sara' successo, era tempo di guerra! Ed il libricino delle preghiere quella sera non venne aperto! E chissa' quando i genitori vennero a conoscenza del fatto!

Mamma 22 Luglio 44
00:00 / 06:20
Mamma 25 Luglio 44 - S Anna
00:00 / 05:08

SI VA IN RUSSIA !

Anche quello che sto per raccontarvi, come vedrete, e' stato un altro segno del destino! Quando e' scoppiata la guerra mondiale ( Il pomeriggio del 10 giugno 1940, con un discorso a Piazza Venezia, Mussolini dichiara che l'Italia sarebbe entrata in guerra) anche babbo allora poco piu' che ventenne, fu arruolato nell'esercito italiano. Ma quando vennero definite le destinazioni, babbo scopri' che la sua destinazione era quella del contingente destinato ad invadere la Russia! Pensate come gli si dovette stringere il cuore. Ma, ancora una volta, il destino si mise in mezzo per cambiargli la vita!

Infatti un suo compagno, destinato invece a prestare servizio in un campo di prigionia nei pressi di Popoli, gli fece questa proposta: "Senti Francesco, io vglio fare carriera nell'esercito, ma in un campo di prigionia che speranze ho? Invece se potessi andare in Russia e mettermi in mostra potrei avere piu' occasioni per avere qualche promozione. Allora perche' non ci scambiamo, ed io vado in Russia e tu nel campo di prigionia?" Detto fatto, babbo non se lo fece ridire due volte ed ottennero di scambiare la destinazione.  Purtroppo dalla Russia della sua compagnia non torno' indietro nessuno. Morirono tutti! E babbo si salvo'.

LA NOSTRA CAPPELLA

Oggi, una domenica di fine Agosto del 2021 in verita' molto fredda e ventosa (sembrava impossibile dopo i 40 gradi dei giorni scorsi), siamo andati al Cimitero con Mamma ed il mio fratellino Ezio, noi tre, per rendere l'affettuoso omaggio al nostro indimenticabile Babbo. La Cappella, appena restaurata e con le fotografie di tutti i nostri cari che ci hanno lasciato ancora da risistemare, ci accoglie da fuori con una vista piena di struggente bellezza fra una striscia di mare azzurro che si intravede tra gli ulivi da un lato e le montagne che si stagliano maestose sull'altro versante, con nel mezzo l'albero di fichi di vetusta memoria.

Al ritorno da questo "pellegrinaggio" della memoria, scesi dalla macchina parcheggiata sullo spiazzo in alto a fianco della vigna di Nicolino Bassi (nostri vicini in fondo alla strada a sx), Mamma, tornando indietro nel tempo a quando ancora la nostra bella casa non c'era, ma avevano appena scelto il terreno, ci ha detto che allora qui, sulla colina, era tutta una distesa di mandorli in fiore. E noi abbiamo avuto quasi l'impressione di sentirne il profumo, immaginando come doveva essere bella la campagna, ora trasformata in asfalto e case. Eppure rimane ancora oggi un luogo bellissimo, dove si respira un'atmosfera speciale, quasi magica, con la vista del mare azzurro nelle giornate limpide.​

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Maiella.jpg
Mare dalla cappella.jpg
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UNA GIORNATA DI FINE AGOSTO

Oggi, una giornata di fine Agosto del 2021, abbiamo malauguratamente deciso di buttare un po' di cose vecchie, cercando di mettere un po' di ordine in garage e cantina. Non l'avessimo mai fatto... abbiamo tirato fuori una montagna di plastica, ferro, cartone e.. vecchi ricordi tornati alla luce quasi fosse uno scavo archeologico che ci proietta verso un passato mai dimenticato. Come per incanto sono venuti alla luce una pista di macchinine, la bicicletta con la quale mamma e' venuta da Teramo a Giuliano nel Luglio del 1944 insiema Babbo anche lui in bici (dopo essere scappati da Teramo in un modo abbastanza rocambolesco che vi raccontero' a parte), il baule d'ordinanza del Sergente Maggiore proveniente dalla linea Gotica. La bici l'abbiamo salvata, tutto il resto, insieme con materassi, scheletri di divani, ed altro e' stato caricato sul furgone di Ali' e buttato. Abbiamo pero' conservato alcune foto. Con la bici sono arrivati a Giuliano nel Luglio del 44 per poi tornare a Teramo, questa volta con la corriera, per sposarsi nella chiesa di ... il giorno 8 Ottobre 1944.

Durante questo repulisti e' passato il "caro ragazzo" e cosi' abbiamo iniziato a ricordare episodi del tempo che fu.. E di questa conversazione, nella quale abbiamo parlato della morte di nonno Nicolino e della bonta' di babbo, di Cascione e del suo bar, di lui e di suo Zio, di Toto', di Camillo il panettiere, del figlio ingegnere chimico che e' andato a scuola da mamma, ecc. Ne ho conservato una registrazione su file. Ascoltatelo. Ne sentirete delle belle!

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RaccontiIl caro ragazzo
00:00 / 22:49
La biciletta di mamma
Come doveva essere bella!
Quel che resta della bella bici di mamma usata nel Luglio del '44 per andare da Teramo a Giuliano insieme a babbo
Si puo' notare lo stemma dei Fascio Littorio
sulla canna
Mamma 1944
Mamma 1944
Il giorno del Matrimonio a Teramo
Matrimonio 8/10/1944
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